Rinnovo CCNL Lapidei Industria

Soddisfazione da parte datoriale per il recente rinnovo del CCNL Lapidei Industria sottoscritto il 29 ottobre u.s. da Confindustria Marmomacchine, Anepla e i sindacati di categoria Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil.

“E’ un rinnovo che ci soddisfa perché ha disinnescato richieste di aumenti salariali insostenibili” – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marmomacchine, Marco De Angelis. “Non dimentichiamo infatti che eravamo di fronte a una richiesta in piattaforma di 136 euro per il livello C, cifra molto superiore ai 97 euro di aumento salariale che verranno riconosciuti nel triennio. Inoltre, una serie di ulteriori richieste economiche importanti contenute in piattaforma sono state sostanzialmente rigettate dell’accordo sottoscritto. Altro aspetto qualificante” – prosegue De Angelis – “è la sostanziale conferma di quanto previsto dall’Accordo Interconfederale del 9 marzo 2018 nella definizione del TEM (Trattamento Economico Minimo), che non può prescindere da un punto di partenza fondamentale che è l’indice Ipca”.

A De Angelis fa eco il Presidente Onorario con Delega ai Rapporti Istituzionali di Confindustria Marmomacchine, Flavio Marabelli, portavoce della delegazione trattante il rinnovo del CCNL appena concluso: “Per noi questo rinnovo è senz’altro positivo, perché abbiamo evitato alle nostre Aziende un incremento salariale che, nei termini avanzati dalle parti Sindacali, era francamente troppo pesante. I 97 euro di aumento al livello C nel triennio sono oltretutto inferiori a quanto riconosciuto al medesimo livello nel precedente rinnovo del 2016, allorché l’aumento era stato di 103 euro sempre al livello C, a riprova del fatto che le richieste della piattaforma sindacale sono state opportunamente ridimensionate attraverso una trattativa lunga e a tratti dura, ma che alla fine ha tutelato la sostenibilità del costo del lavoro per le imprese. Altro aspetto importante per noi” – prosegue Marabelli- “è la sostanziale messa in liquidazione del CPNL, il Comitato Paritetico nazionale, da sempre vissuto dalle aziende come un inutile appesantimento, anche economico. Siamo infine soddisfatti dell’approccio innovativo al tema della sicurezza che, grazie ai 4,25 euro mensili a lavoratore da destinarsi in un apposito capitolo di spesa del Fondo Altea, consentirà di realizzare degli screening diagnostici gratuiti dei lavoratori finalizzati a prevenire l’insorgere di patologie professionali e non solo”.