Coronavirus | Marmomacchine: passare senza indugi alla “fase-2”

CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE, in rappresentanza del settore marmifero e tecno-marmifero italiano, è stata tra le prime Associazioni di Categoria ad avvertire e dichiarare la necessità di una sospensione delle attività produttive per contrastare in modo più efficace la diffusione e il contagio da Covid-19, anticipando le decisioni che la politica avrebbe preso da lì a poco.

Con altrettanta determinazione CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE è oggi in prima linea nel rivendicare con forza la necessità di progettare da subito la ripartenza chiedendo tempi rapidi e certi per la riapertura – anche graduale – delle nostre imprese e il passaggio alla cosiddetta “Fase-2” già a partire da dopo le festività pasquali.

Ripartenza ritenuta non più procrastinabile al fine di scongiurare un’asfissia finanziaria e commerciale delle Imprese del nostro comparto, soprattutto alla luce di provvedimenti Regionali asimmetrici – con particolare riferimento alla recente ordinanza della Regione Emilia Romagna – che introducono elementi di sperequazione tra settori omogenei creando un’inaccettabile “dumping da coronavirus” all’interno di eccellenze industriali del “Made in Italy” in tutto e per tutto similari per propensione all’export, mercati target e pressione competitiva estera, e che differiscono solo per Regione d’appartenenza.

“Due pesi e due misure” nella ripartenza che il nostro Paese non si può e non deve permettere.

La Presidenza e il Consiglio Generale

CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE